Frattura del Capitello Radiale: Che cos’é?
La frattura del capitello radiale è una lesione che interessa la parte superiore del radio, uno dei due ossi dell’avambraccio. Questo tipo di frattura coinvolge l’articolazione del gomito e può limitare significativamente la mobilità dell’arto superiore. In base alla gravità della frattura, il trattamento può variare da un approccio conservativo, con immobilizzazione e fisioterapia, fino all’intervento chirurgico nei casi più complessi. Il recupero funzionale dipende dall’efficacia della riabilitazione, che ha l’obiettivo di ripristinare la mobilità e la forza del gomito.
Frattura del Capitelo Radiale: quali sono le cause?
Le fratture del capitello radiale si verificano generalmente a seguito di un trauma diretto o indiretto. La causa più comune è una caduta sul braccio teso, tipica di incidenti sportivi, scivolate su superfici scivolose o cadute accidentali da un’altezza ridotta. Anche traumi ad alta energia, come gli incidenti stradali o gli impatti violenti, possono provocare questa lesione. Alcuni fattori di rischio, come l’osteoporosi o la debolezza ossea, possono aumentare la probabilità di fratture anche in seguito a traumi meno intensi.
Frattura del Capitelo Radiale: Quali sono i sintomi?
I sintomi della frattura del capitello radiale variano a seconda della gravità della lesione, ma generalmente includono dolore intenso nella zona del gomito, difficoltà nei movimenti di flessione ed estensione, gonfiore e, talvolta, la comparsa di un ematoma. Nei casi più gravi, il gomito può risultare completamente bloccato o deformato. È importante rivolgersi tempestivamente a un medico in presenza di questi sintomi per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato, così da evitare complicazioni come rigidità articolare o perdita della funzionalità dell’arto.
Frattura del Capitello Radiale: Come si cura?
Presso lo studio di Fisioterapia FisioSiPuò, è stato sviluppato un percorso terapeutico specifico per il trattamento della frattura del capitello radiale basato sul Metodo SiPuò in 3 Fasi e presente nei nostri centri di Fisioterapia Montesacro e Fisioterapia Casalotti:
Fase 1 – Cura della Patologia con Controllo dell’Infiammazione: questa fase è dedicata alla gestione dell’infiammazione, alla riduzione del dolore e all’iniziale mobilizzazione del gomito dopo aver tolto i mezzi di immobilizzazione. La tecarterapia risulta un valida alleato nelle fasi iniziali per ossigenerare e vascolarizzare un’articolazione che he perso molta elasticità.
Fase 2 – Riabilitazione con Recupero dell’Articolarità e della Forza Muscolare: questa fase è dedicata al recupero della completa mobilità. La terapia manuale permette di incrementare sia le macro che le micro mobilità di gomito, ulna, radio, polso e mano, di ridurre gli accorciamenti muscolari, soprattutto del bicipite brachiale; inoltre un programma di esercizio terapeutico personalizzato consente di ristomolare la muscolatura ipotonica, in modo particolare il complesso estensorio del tricipite brachiale.
Fase 3 – Prevenzione delle Ricadute con Stabilizzazione dei Risultati ed Incremento delle Performance Motorie: una volta che sono state recuperate la completa forza muscolare, è possibile intraprendere un percorso di stabilizzazione dei risultati raggiunti e di incremento delle performance motorie attraverso l’inserimento all’interno di classi terapeutiche od attraverso il monitoraggio individuale periodico. In questo modo, ogni persona viene seguita per garantire un ritorno ottimale alle attività di vita quotidiana e sportiva.

Storia Clinica del Paziente P. A.
P.A. è un paziente di 60 anni che questa estate ha subito la frattura del capitello radiale del gomito destro a seguito di una caduta avvenuta mentre faceva una escursione in bicicletta. Una volta arrivato al pronto soccorso, a causa del dubbio lasciato dalla radiografia, è stato costretto ad eseguire una TAC, la quale ha confermato una frattura frammentata con minimo affossamento del capitello radiale destro. L’ortopedico di riferimento da indicazione per trattamento conservativo attraverso l’applicazione del gesso, scongiurando così l’intervento chirurgico di stabilizzazione.
A distanza di 20 giorni circa, il paziente si reca al controllo ortopedico, dove gli viene levato il gesso e fatta una radiografia di controllo che documenta una rima di frattura ancora riconoscibile e con il callo osseo in formazione. Il medico valuta una forte rigidità articolare dovuta all’immobilizzazione, associata a lieve dolore e gonfiore: prescrive, a questo punto, un ciclo di fisioterapia per recuperare completamente l’articolazione del gomito.
Riabilitazione
Il percorso riabilitativo è durato 12 sedute, suddivise su diverse settimane, cominciando con cadenza settimanale di 3 incontri fino ad arrivare ad una cadenza settimanale di 1 incontro. L’obiettivo primario è stato sicuramente quello di guadagnare nuovamente la completa estensione articolare di gomito il prima possibile: questo è stato possibile ottenerlo già dalle prime sedute grazie a tecniche di terapia manuale, manipolazione fasciale, mobilizzazioni articolari, chinesiterapia attiva e passiva. Contemporaneamente allo stimolo meccanico della fisioterapia, è stato associato lo stimolo elettromagnetico della laser terapiaprima, per poter eliminare immediatamente il gonfiore post-traumatico, e della tecar terapia dopo, per poter accelerare i processi di consolidamento osseo: infatti, in questo modo, è stato possibile vascolarizzare ed ossigenare una struttura in difficoltà, in modo tale da garantire i giusti nutrienti al corpo necessari a portare alla completa riparazione della rima di frattura.
Appena il gomito ha raggiunto una buona mobilità articolare e forza muscolare, abbiamo inserito esercizi terapeutici con carichi sempre maggiori, in modo tale da esporre progressivamente il gomito ad i carichi che sopportava prima di subire la frattura. Più in particolare, gli esercizi si sono basati principalmente su:
- Mantenimento della completa estensione di gomito durante i vari movimenti di spalla
- Ricerca della completa estensione di gomito durante movimenti di flesso-estensione, sia con spalla flessa che stesa
- Movimento completo di gomito in carico corporeo
- Movimento rotatorio di prono-supinazione in varie posizioni di spalla e gomito
Nel blog è possibile trovare il video con alcuni esempi degli esercizi che hanno caratterizzato il percorso riabilitativo. (ecco il link https://youtu.be/2iyvnVH2rIU)
Alla visita di controllo, dopo aver fatto ulteriore lastra, l’ortopedico ha constatato che il gomito fosse perfettamente guarito e che avesse raggiunto un ottimo risultato in termini di mobilità articolare e forza muscolare.
Per approfondire ulteriormente le fratture di gomito o ulteriori patologie a carico di questa articolazione, ti consiglio di leggere questi articoli di riferimento:
- https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/gomito/fratture-del-gomito/
- https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/gomito/